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Pastella cambia veste

Ottobre 29, 2019

Pastella cambia veste

Oggi Pastella cambia veste. Dopo esser stati “la bottega del fritto” da oggi saremo “cucina artigianale”. Non più il logo che conoscete ma un visual poliedrico e caratterizzato da un tratto manuale.
Prima di tutto speriamo che piacerà ai nostri affezionati sostenitori, che possa raccontare al meglio il lavoro che ogni giorno facciamo per assicurare piatti e vini buoni, sani e fatti a mano.

Volevamo poi spendere due parole per spiegare cosa rappresenta per noi questa nuova immagine. Siamo nati quasi 5 anni fa (il primo dicembre 2019 festeggeremo al Pigneto, tutti invitati!) e di strada ne abbiamo fatta: da Montesacro a Torino, passando per Firenze e temporaneamente ad Anversa e Venezia. Abbiamo fritto in lungo e in largo, percorso migliaia di km per scovare e riportare vini di piccolissimi produttori italiani e francesi.

Con l’età abbiamo capito che amiamo friggere, ma amiamo anche cucinare altro. Al Pigneto, a Roma, esiste da quasi due anni la Cucina di Pastella, un piccolo ristorante con un menù completo (da pochi giorni trovate anche la pizza del giorno!). A Firenze stiamo sperimentando la mozzarelladi bufala, con tanti piatti abbinati e con momenti di filatura in loco ai quali partecipano clienti e amici. A Torino abbiamo scoperto il fritto misto piemontese: un’antica tradizione popolare che comprende più di 40 diversi cibi fritti e serviti durante i pranzi delle lunghe domeniche invernali. Insomma abbiamo abbracciato l’arte culinaria a tutto tondo e quando ci siamo chiesti cosa ci distinguesse da altre iniziative imprenditoriali simili alla nostra, ci siamo risposti così: noi crediamo che la cucina sia e debba rimanere un fatto artigianale. Nelle materie prime, nelle preparazioni, nello spirito. Qualche compromesso occorre accettarlo, perché non abbiamo scelto di realizzare un piccolo ristorante gourmet sul cocuzzolo di una montagna, al contrario stiamo tentando di costruire una realtà imprenditoriale solida, diffusa nel territorio italiano ed europeo, che sia includente e non escludente per stile, offerta o prezzi proibitivi.

Abbiamo provato a raccontare la nostra avventura in un libro (il titolo è Pastella) uscito in doppia lingua italiano/inglese nel 2018 per Edizioni Estemporanee.

Così è nata l’idea di ridisegnare la nostra immagine per esprimere il nostro sentire attuale: la cucina artigianale. Friggeremo ancora? Certo che sì! Il fritto rimane la nostra passione e il metodo di cottura più inclusivo che ci sia.

Con l’amico Gianluca (mypostersucks.com) si è definita l’idea di un logo multiforme, dinamico, aperto, sfaccettato, colorato, in una parola: inclusivo come la nostra cucina. Amiamo molto la mano di Gianluca, che in questi anni ha raccontato un pezzo importante del mondo enoico e gastronomico italiano e internazionale e, soprattutto, a noi molto prossimo. Gianluca ha un tratto inconfondibile, caldo, giocoso, irriverente. Conosce Pastella da anni e ha subito colto il senso della nostra ricerca. Ha interpretato la nostra voglia di cambiamento e le ha dato forma.

Noi ne siamo molto contenti. E voi che ne pensate? Ne preferite uno in particolare? Vi sembra interpreti correttamente ciò che avete vissuto di Pastella in questi anni?

Grazie per l’attenzione e daje!

Martino